Il panettone è un prodotto tipico della tradizione artigiana milanese, un dolce dalla forma cilindrica soffice con un aroma tipico. Ma quanti di noi lo mangiano ogni anno, conoscendo le origini della sua creazione?
Una delle storie, che riguardano la nascita del Panettone parla di Toni, umile commensale di Ludovico il Moro, sarebbe lui l’inventore di uno dei dolci più caratteristici della tradizione italiana. Ecco la sua storia: la vigilia di Natale, lo chef sforzesco lasciava bruciare il dolce preparato per il banchetto ducale.
Toni decise quindi di sacrificare il cubo di lievito di birra che aveva conservato per l’occasione. Lo lavora più volte con farina, uova, zucchero, ribes e frutta candita, fino ad ottenere un impasto morbido e molto lievitato. Il risultato fu un successo clamoroso, tanto che Ludovico il Moro chiamò Pan de Toni in omaggio al suo creatore.
Le vere origini (forse…) si nascondono nell’uso diffuso nel Medioevo di festeggiare il Natale con un pane più ricco di quello quotidiano.
Un manoscritto di Giorgio Valagussa, precettore di casa Sforza, scritto alla fine del Quattrocento, testimonia infatti l’usanza ducale di celebrare il famoso rito del tronco.
La sera del 24 dicembre, un grande ceppo era gettato nel camino e tre grandi pani di grano portati in tavola, una materia prima preziosa all’epoca.
Ma l’attestazione certa di un “Pane di Natale” fatta con burro e uvetta si trova in un registro delle spese del collegio Borromeo di Pavia del 1599, quando questo Pane fu offerto durante il pranzo natalizio agli studenti.
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