Cos’è il vetro basso emissivo

Garantire una buona efficienza energetica nelle nostre case, vuol dire sprecare meno le risorse, rispettare l’ambiente, garantire un maggior comfort abitativo e soprattutto risparmiare sui costi delle bollette.

Bisogna quindi prestare attenzione a numerose cose, dall’impianto di riscaldamento, al tipo di isolamento strutturale e non per ultimo allo stato di salute delle nostre finestre o porte finestre.

Proprio per ottenere una migliore soluzione, sia negli edifici di nuova costruzione che in quelli già esistenti, molti decidono di installare infissi dotati di vetri basso emissivi.

La loro caratteristica principale è che limitano in termini termici la dispersione del calore interno verso l’esterno, senza per questo essere di ostacolo alla penetrazione della luce naturale o di quella solare verso l’interno, garantendo ottimi livelli di luminosità.

Si differenziano notevolmente dal vetrocamera, che si contraddistingue da due o tre lastre intervallate da camere d’aria o riempite con speciali gas, che creano una discontinuità tra la vetrata esterna e quella interna.

Al contrario il vetro basso emissivo, formato da due o più lastre distanziate fra loro, parte dal normale cristallo o dal vetro, per arricchirsi di strati protettivi, alcuni anche in argento, crea una barriera termica per contenere al meglio le dispersioni e maggiorare notevolmente le prestazioni energetiche.

Nel suo interno quindi sono presenti ben quattro strati, uno di adesione, lo strato d’argento che fa da isolante, uno protettivo ed infine uno che funge da rivestimento.

Riconosce questo particolare tipo di vetro è molto semplice, se avvicinando una fiamma, questa riflessa deve avere un colore più scuro tendente al violaceo e non al giallo come in altri tipi di vetro. Risparmiare risorse è l’obiettivo principale della bioedilizia, per maggiori informazioni vi segnaliamo il sito dell’ing. Monosi, esperto di architettura del legno Lecce, di strutture e tetti in legno e di bioedilizia.