I 3 principali materiali con cui è costruito un pozzo nero o una fossa biologica

In cemento. Il materiale che è più usato per realizzare le vasche e le cisterne che raccolgono l’acqua di scarico è il cemento calcestruzzo. Quando un’abitazione è troppo lontana dalla rete fognaria normale, si installala una vasca in cemento sotto terra dove arrivano tutte le condotte e le tubature. Il motivo è legato alla scelta del cemento è dovuto alla sua grande resistenza. È, infatti, indubbiamente il materiale più sciuro per questo scopo poiché è in grado di non avere alcun tipo di conseguenza anche dopo un evento sismico o anche dei lavori tardali maldestri. Il cemento non si buca e non ci sono sversamenti. L’unico svantaggio del cemento calcestruzzo è che è piuttosto costoso per cui all’inizio è necessario investire per poi però non doversi più preoccupare per decenni.

In plastica PVC. Un’alternativa molto usata al posto del cemento è la plastica PVC. Si tratta di un polimero plastico che ha diversi vantaggi e per cui trova applicazione anche in questo preciso campo. Il PVC ha un’ottima resistenza: maggiore è il suo spessore, maggiore è la capacità di resistere a qualsiasi evento disturbante. Il vantaggio del PVC è anche dato dal suo costo che è inferiore a quello del cemento calcestruzzo. Anche il pozzo nero in PVC dura a lungo nel tempo, a patto che intervenga regolarmente una buona ditta di autospurgo a Roma per le normali operazioni di palizza.

In vetroresina. Esiste anche una terza opzione per realizzare un pozzo nero o una fossa biologica ed è rappresentata dalla vetroresina. Si tratta di un materiale che ha buone caratteristiche di resistenza e di durata. Il pozzo che viene realizzato con la vetroresina ha il vantaggio di aver un costo inferiore ma lo è anche la sua durata. Per massimizzare l’utilità del pozzo nero così realizzato è necessario ricordarsi di far arrivare una ditta di autospurgo a Roma che si preoccupi di pulirlo per bene per ristabilire le condizioni inziali.