Neorealismo: il genere cinematografico degli anni 50 in Italia

Alla scuola di cinema Roma è inevitabile parlare del neorealismo del cinema italiano, una corrente che ha visto diventare grande la settima arte nel nostro Paese e renderla famosa in tutto il mondo.

Il movimento del neorealismo nasce nell’Italia del post secondo conflitto bellico. Nel secondo dopoguerra l’Italia vive un momento di rinascita che dalla miseria vissuta nel periodo del 39 – 45 inizia la ripresa che porterà poi al boom economico degli anni 50 e 60.

Esponente numero uno di questo genere è sicuramente vittorio De Sica che ha vinto diversi premi internazionali con le sue pellicole, tra cui anche il prestigioso Oscar.

Nel cinema neorealista, le pellicole si caratterizzano per essere girate all’aperto e parlare di classi poco agiate. Prende questo nome perché si racconta la vita quotidiana delle persone, soprattutto quelle meno fortunate che cercano di arrangiarsi e arrivare alla fine della giornata. Il pubblico si immedesima moltissimo in queste pellicole che raccontano la realtà nuda e cruda, così com’è.

I protagonisti spesso sono lavorati e gli attori, compresi i protagonisti, non sono dei professionisti. Le riprese son all’aperto. D’altronde il periodo storico è ricco di potenziale: la società e le persone vivono un’era di cambiamenti epocali. Le condizioni economiche cambiano per cui i temi del riscatto e della speranza verso il futuro sono spesso centrali. Povertà, disperazione e miseria sono alle spalle mentre davanti ci sono solo prosperità e ricchezza. A incarnare questi valori ci pensano anche gli attori appunto, come Sofia Loren che con la sua fisicità incarna proprio l’abbondanza tipica del boom economico.

Bisogna anche ricordare che Cinecittà, nata e fondata durante il ventennio fascista, era stata occupata e ospitava gli sfollati perciò i registi furano quasi costretti a giare in esterna sullo sfondo della devastazione.

Il periodo neorealista è importantissimo per tutta la produzione cinematografica successiva. Per esempio, Federico Fellini è considerato figlio di questo periodo, definito spesso come registra fanta realista. Antonioni è un altro che inizia la sua carriera approcciandosi a questo genere.